giovedì 6 novembre 2014

DIY Pedalboard - Parte 3 (Gotta love velcro)

Ok rimane poco da fare, ma e’ tutto lavoro di forbici e saldatore!

Ok, armiamoci e iniziamo a ricavare i quattro cavi che porteranno il segnale dalle femmine jack ai lati ai vari pedali. In questo caso e’ semplice, basta spellare i cavi e saldare nei punti giusti, massa all’esterno e segnale in punta.


Ah, e non usate questo tipo di connettori, perche’ se per caso dovete metterne due affiancati sullo stesso pedale (sic!) sono troppo larghi e non c’entrano…

Comunque, passiamo poi a posizionare gli alimentatori e a sagomare le fascette d’alluminio che li terranno in posizione. Non avvitate ancora nulla, per ora.


Montate il connettore per l’alimentazione e posizionate una canalina affianco agli alimentatori, qui dentro andremo a mettere i cavi che porteranno loro la 220.


Preparate i cavi d’alimentazione per i pedali, e tagliateli piu’ o meno alla lunghezza desiderata, vogliamo che quando siano completamente fuori dal foro arrivino a poco piu’ della meta’ della pedalboard. Dopodiche’ con un qualsiasi cavo doppio realizzeremo un parallelo tra i cavi di alimentazione, esponendo solo un tratto del filo di rame e annodando li’ il cavetto d’alimentazione. Fate ben attenzione a due cose: rispettare la polarita’ lungo il cavo, e a non realizzare accidentalmente un contatto tra i due poli. Occhio anche alle lunghezze, prendete bene le misure prima di iniziare ad incidere i cavi.


Una volta finito dovreste trovarvi con i cavi penzoloni tutti della giusta linghezza. Potete collegarli all’alimentatore e coprire le parti esposte con della guaina termorestringente.


Ora potete pensare di avvitare le fascette metalliche alla base in legno e fermare gli alimentatori.


Un consiglio spassionato che vi do e’ di controllare con un tester che tutti i cavi portino la giusta alimentazione. Non vorrete poi ritrovarvi con un cavetto che non funziona e rismontare tutto (cosa che ci e’ successa, ma tant’e’…)


Potete ora preparare le femmine jack e avvitarle saldamente sulle basette di plastica che avete precedentemente sagomato, avvicinarle alla loro posizione finale e saldare l’altro capo dei cavi jack. Una volta finito potete avvitarle sul legno. Ovviamente vi consiglio anche qui di controllare con un multimetro che le connessioni siano a posto…


Daje che manca poco.
Ora basta prendere il vostro fidato velcro, e disporre un lato sulla pedaliera, e l’altro sotto i pedali. Se non avete strisce di velcro molto larghe, come nel nostro caso, guardate bene dove metterle. Alla fin fine non serve che tutto il pedale sia fermato dal velcro altrimenti toglierlo da li’ sara’ un incubo, quindi abbiamo optato per 5 striscette orizzontali di modo da poter adottare un sistema a due file di pedali che siano entrambe ben fermate dal velcro. 
Una nota ci va se avete un wah della dunlop. I piedini di gomma sono troppo alti affinche’ del velcro sotto il pedale possa funzionare. Secondo internet potete procedere in due modi: attaccare il velcro ai piedini o costruire uno spessore di compensato che andra’ fissato sotto il pedale con dell’altro velcro (velcro sotto e velcro sopra, quindi). Onestamente preferisco la seconda opzione… Anche se pure senza velcro il pedale rimane ben fermo, non vorrete che cada quando trasportate il tutto, no?


E basta, questo e’ il risultato, provatelo controllate tutto, e se c’e’ qualcosa che non va, togliete i pedali tornate indietro e riparatelo. Io vado a divertirmi col mio nuovo giocattolo!







lunedì 20 ottobre 2014

DIY Pedalboard - Parte 2 (Paint it Black)

Ok, l’ultima volta ci siamo lasciati con l’assemblaggio delle tavole di legno. Abbiamo un oggetto con la forma giusta e totalmente intonso, è giunto il momento di fargli del male.
Prima di procedere oltre però dovreste decidere seriamente come andrete ad effettuare il cablaggio della vostra attrezzatura. Tenete conto che avrete da posizionare sia i cavi che potrano l’alimentazione ai singoli pedali, che tutti i cablaggi che costituiscono la catena del segnale. Per quanto riguarda questo progetto abbiamo deciso che gli alimentatori saranno situati sotto la pedaliera, e i cavetti per i vari pedali usciranno da dei piccoli fori posti in cima alla tavola. Il tutto sarà realizzato in modo che il cavo esca dal foro solo per la lunghezza necessaria a raggiungere il pedale, di modo da evitare di avere troppi cavi volanti in mezzo ai piedi. I cavi tra pedale e pedale saranno dei semplici jumper jack che si possono trovare in tutti i negozi di musica (lunghezze consigliate da 0 a 10-15 cm) mentre l’ingresso per la chitarra, l’uscita per l’amplificatore ed eventualmente per il loop send/return dell’ampli saranno portati ai pedali da dei cavi fissi sulla pedalboard che saranno connessi a dei connettori sui pannelli laterali.
Il punto focale è che le decisioni che prenderete in questa fase determineranno i fori da effettuare sulla pedalboard.

Bando alle chiacchiere quindi…

Come prima cosa ci occupiamo dei fori per i cavi di alimentazione. Questi cavetti sono in media molto sottili, quindi una punta da 2 o 4 mm di diametro dovrebbe essere sufficiente (in questo caso se non erro, abbiamo usato la punta da 2). Usate squadra e matita per tracciare una linea che sarà quella che ospiterà i fori, e decidete quanti ne andranno realizzati. Piazzateli quindi in maniera equispaziata tra di loro (a meno che non abbiate una qualche particolare esigenza a disporli in maniera irregolare). Prendete un cacciavite a stella e usatelo, battendo col martello, per creare un mini incavo che aiuterà la punta del trapano ad entrare nel punto giusto.


Poi passate a determinare dove piazzare i fori che ospiteranno i 4 jack per gli in/out della pedalboard. Noi abbiamo deciso di metterli ai lati, in prossimità di dove saranno i connettori. Effettuate la stessa operazione col cacciavite per segnare il punto dove forare e date inizio al divertimento.


Infine dovrete decidere dove porre la presa per l’alimentazione generale e per l’interruttore. Nel nostro caso, la prima è sul pannello posteriore, all’estrema destra, e la seconda sul pannello frontale, in alto a destra. Armatevi di scalpello e iniziate a sagomare (dopo aver disegnato le misure della presa sul legno)


Preparate i fori sui pannelli laterali per i connettori jack che più tardi andranno saldati ai cavi di in/out. Con molta probabilità avrete bisogno di allargare questi 4 fori fino ad un diametro tra 1 e 2 cm… in tal caso aiutatevi con una raspa


Ora arriva la parte divertente. A meno che non abbiate preso dei connettori di tipo neutrik, i vostri connettori jack sono del tipo che si fissa con una rondella esagonale. Qunidi se il foro che abbiamo appena fatto per i connettori è delle giuste dimensioni per ospitarli è sicuramente troppo grande per fornire una superficie d’appoggio per la rondella. Per ovviare a ciò useremo dei semplici pannellini di plastica ricavati dagli sportelletti degli alloggiamenti per cd-rom di un qualsiasi case per PC.


Fortuna delle fortune questi sono anche già neri! 
Comunque, decidete quanto sarà grande il pannellino di plastica che volete andare a porre sopra i fori laterali, e disegnatene le dimensioni con la vostra fidata matita. Prendete ora uno scalpello e iniziate a scavare all’interno dell’area disegnata, vorrete togliere tanto legno quanto è lo spessore dello sportellino di plastica…


Sagomate bene lo sportellino a suon di lima per entrare comodamente nell’alloggio che avete appena scavato e segnate con la matita dove andare a trapanare per creare i due fori. Qui dovrete essere molto cauti, perché il diametro del foro è estremamente importante. Dovrebbe essere all’incirca di 8.5 mm per ospitare comodamente e saldamente il connettore. Partite con una punta da 2, poi da 4, poi da 6 e infine da 8. Come ultima rifinitura per allargare il foro quanto basta potete usare la raspa o la filettatura sul connettore stesso (incredibilmente funziona). Verificate spesso se avete raggiunto il diametro desiderato


Non vi preoccupate se non siete Giotto e il foro esteticamente fa schifo, tanto verrà coperto dalla rondella… Controllate infine di aver fatto tutto come si deve e che lo sportellino abbia le giuste dimensioni e i giusti fori


Ora siamo quasi pronti per la verniciatura. 
Date una bella passata con la carta vetrata per rimuovere qualsiasi schifezza possa essere rimasta sulla tavola e per correggere le ultime restanti imprecisioni nell’assemblaggio. Prendete stucco e spatola e iniziate a passare lo stucco sulle giunzioni tra tavole diverse. Praticamente ovunque avete due tavole di legno che si appoggiano una sull’altra, lì vorrete passare dello stucco. 


Inoltre potete prendere il cacciavite e battere col martello sulla testa di tutti i chiodi che avete messo nelle varie tavole di modo che la testa non sporga fuori dal legno. In questo modo potrete usare lo stucco per livellare quella zona della tavola e nascondere completamente la presenza del chiodo. Una volta che lo stucco si sarà asciugato (può richiedere da un’ora in su, a seconda del tipo di stucco) ripassate per bene la carta vetrata per rimuovere irregolarità nella stuccatura.
Se avete fatto tutto bene il risultato dovrebbe essere abbastanza liscio e uniforme sui vari lati.


Ora non vi rimane che prendere la bomboletta di vernice, buttare un po’ di vecchi giornali per terra e dare la prima mano di vernice. Parafrasando i Rolling Stones, “I see my pedalboard and I want it painted black”


Una volta che la vernice sarà asciutta qualsiasi rimanente imperfezione nel legno sarà probabilmente più visibile, qunidi sarà facile passare di nuovo stucco e carta vetrata per preparare il tutto alla seconda mano di vernice. State solo ben attenti a lasciar asciugare la vernice e a non sporcare troppo in giro…


Godetevi il meritato riposo mentre la vernice si asciuga, perché la prossima volta vi toccherà prendere stagno, saldatore e crema per le ustioni.

domenica 12 ottobre 2014

DIY Pedalboard - Parte 1 (Got Wood?)

Come promesso cercheremo di costruirci la nostra pedalboard partendo da zero. Vediamo subito i materiali che serviranno:
  • Legno (Noi abbiamo scelto MDF da 19mm, voi #fatecomeveparemapoinonrompeteicoglioni), più avanti nel post le misure
  • Martello e chiodi
  • Viti
  • Scalpello, lima, raspa et similia
  • Colla vinilica
  • Trapano con punte da legno (2, 4, 6, e 8 mm sono quelle che abbiamo usato)
  • Stucco
  • Vernice (io me la farò nera, voi colore di vostra scelta potete pure usare il verde pozzanghera quello dei vecchi pandini FIAT)
  • Carta vetrata
  • Velcro
  • 4 jack femmina, 4 maschi e circa 4 metri di cavo (se voleve farvelo da voi, altrimenti due cavi jack mono da 2 metri che potete tagliare a metà)
  • Una presa per corrente da pannello (quella sul retro dei pc, per intenderci)
  • Cavo per l’alimentazione dei pedali e relativi connettori (se non li avete, io conto di cannibalizzare il mio alimentatore daisy-chain)
  • Interruttore con lucetta (servirà a poter spegnere/accendere gli alimentatori e la lucetta fa figo)
  • Cavo per l’alimentazione generale (come quello dei pc)
Ok quindi mettiamoci al lavoro. 
La prima cosa che serve è ovviamente il legno. In questo caso decidiamo di utilizzare MDF da 19 mm di spessore. Qui le dimensioni delle tavole.


Prima di tutto verificate che i vari pezzi siano delle dimensioni giuste e che grossomodo si “incastrino” come dovrebbero. Il pannello frontale e quello posteriore sono fatti in modo da posizionarsi sotto la tavola grande, quindi il loro spessore non partecipa alla lunghezza complessiva della pedalboard.


Prendete una bella raspa e raspate via tutte le imperfezioni ai bordi delle tavole, dovreste cercare di rendere le superfici di contatto più regolari possibili (niente bozzi) di modo che le varia tavole aderiscano tra loro il meglio possibile.


Una volta finito dovreste ritrovarvi con i vostri cinque pezzi pronti per essere assemblati.


Per unirli tra di loro prima è bene applicare abbondante colla vinilica sulle superfici di contatto, non vi preoccupate se vi sembra di metterne troppa o se cola dai bordi, la carta vetrata si prenderà cura di ogni eccesso di colla, l’importante è che ci fornirà un minimo di stabilità per inchiodare le tavole.


Con la dovuta attenzione (soprattutto ai diti, come si suol dire) inchiodate le tavole, state bene accorti da usare chiodi più lunghi di 19mm sennò è tutto un cavolo. Mettete pure tre o quattro chiodi per lato. 


Vi consiglio di cominciare inchiodando il pannello frontale e quello posteriore (quelli 61x3 e 61x8, per intenderci), poi i due pannelli laterali dovrebbero entrare quasi da soli (se sono troppo grandi raspate pure via lo spessore in eccesso, se sono più piccoli ci penserà la colla prima, e lo stucco dopo a coprire la fessura. L’importante è che non siano TROPPO corti, in caso vuol dire che avete sbagliato le misure). Se siete stati bravi il risultato dovrebbe essere più o meno questo


Scartavetrate con cura per allisciare le giunzioni tra le tavole e rendere i lati lisci laddove una tavola sporge rispetto a quella su cui poggia.


E come primo giorno potrete anche ritenervi soddisfatti, al prossimo appuntamento preparatevi a trapanare come si deve! (Ma che avete capito, zozzoni!)


mercoledì 8 ottobre 2014

Ritorno al futuro prossimo

È da mesi che non scrivo su questo blog, lo so, lo sapete, lo sanno tutti, e tutti ne erano ampiamente felici. Per questo motivo ho pensato che semmai dovessi tornare a scrivere qualcosa qui sopra avrei dovuto pubblicare un post decente, non solo buono, ma utile. Essendo io un’unità a base carbonio dalla dubbia utilità sociale o pratica (soprattutto pratica) questo si è tradotto in mesi di silenzio radio. 
Alla fine, data l’assurda quantità di tempo libero che mi ha travolto negli ultimi mesi mi sono trovato a potermi dedicare a tanti progettini che negli ultimi anni avevo accantonato. Uno di questi mi ronza in testa da anni e riguarda la costruzione di una pedalboard fatta completamente da zero. 
L’esigenza è comune a molti chitarristi o bassisti che man mano che costruiscono il proprio sound si trovano ad accumulare un numero N>>1 di pedali e ogni volta che si trovano a allestire tutta la baraccona per le prove o per un concerto perdono almeno 15 minuti a tirare fuori i pedali, collegare i cavi audio, collegare gli alimentatori (a meno di non essere stati molto intelligenti ed aver comprato un daisy-chain), cercare di ricordarsi l’ordine dei pedali (io, perlomeno, mi trovo a sperimentare spesso con l’ordine, magari ne parlerò in un altro post, o più in fondo in questo), infine collegare chitarra e amplificatore, accendere tutto e sperare che non ci siano falsi contatti. Il problema è che mediamente si tratta di un'operazione pallosissima e che può diventare incasinata a piacere.
Esempio di come un setup di pedali può diventare una gran scocciatura da montare ogni volta. E questo è PICCOLO.

I chitarristi bravi o quelli con molti soldi (per mia esperienza l’intersezione tra le due categorie è quasi nulla) hanno in genere un qualche tipo di supporto rigido sul quale fissano i loro pedali in maniera permanente (con fascette di alluminio e viti) o non permanente (con del velcro), già cablati e alimentati, di modo che debbano solo collegare la spina dell’alimentatore, chitarra, ampli e sono pronti per suonare.
Ecco, un breve giretto su inFernet mi informa che quello che vorrei io costa suppergiù cento euro o anche più ([1], [2]) e questo mi ha un po’ demoralizzato. Non volevo spendere più di cento euro per una cosa del genere, tecnologicamente banale, anzi non li voglio spendere, al presente non al passato. 

Punto. 

Ecchecazz!

Scusate.

Sono anche consapevole che molta brava gente laboriosa e coscienziosa invece di ricorrere a prefabbricati sovraprezzati si è comprata il materiale primo e con tanto olio di gomito, sudore e sonore bestemmie se l’è costruita da sola.
E qua entra in gioco la mia leggendaria pigrizia. Sia ben chiaro, io non sono un pigro qualunque. Sono quel tipo che se vincesse il titolo di pigro dell’anno resterebbe a casa perché non gli va di andare a ritirarlo. Sono quello che in discesa mette sempre in folle la macchina perché non gli va di premere l’acceleratore e lascia fare il lavoro alla gravità. Sono quello che in ufficio aveva tre monitor perché non gli andava di fare alt-tab tra terminale e browser e client email. Sì, insomma, sono pigro.
Però a un certo punto sopraggiunge la noia e lo scazzo totale, e comunque non mi va neanche di stare 15 minuti a montare i pedali ogni volta che vado in sala prove, quindi anche costruirsi una pedalboard è in sè un atto di pigrizia.
Trovata la giustificazione dovevo solo trovare un design da adottare e l’abilità necessaria per realizzarlo. Il design si trova molto facilmente con una rapida (2 ore, ma quello sono io che sono stronzo e mi metto a spulciare tutto lo scibile umano su come si costruisce una pedalboard) ricerca su google ed è fatta. Per quanto riguarda l’abilità mi faccio umilmente da parte e decido di reclutare l’iperattivo spirito spippolatore di mio padre, il quale è sempre ben lieto di prestarsi a queste attività.
Quindi passiamo ore a decidere i particolari, come realizzare le connessioni, se modificare le dimensioni, che legno utilizzare, quali connessioni includere, come alimentare il tutto, la disposizione dei fori e così via. Poi finalmente ci decidiamo a dedicare un pomeriggio all’acquisto dei materiali primi: legno, colla, chiodi, stucco, velcro, etc. (fun fact: il legno in tutto è venuto a costare circa il 10% del costo totale) e nei prossimi giorni ci dedicheremo al montaggio. 
Quindi mi è venuta la malsana idea di documentare i passi e le scelte che faremo di modo che chiunque sia interessato possa emulare o migliorare questo piccolo progetto.
Nei prossimi giorni quindi vedrete il montaggio con tanto di fotografie e descrizioni. Io personalmente sono già fomentato a bestia.
Se vi interessa, bene.
Se non vi interessa, bene lo stesso.

Bakko